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Malattie neurodegenerative: in cosa può aiutare un infermiere territoriale

Assistere una persona affetta da demenza, in particolare se un famigliare, è un’attività complessa soprattutto dal punto di vista emotivo. Vedere un proprio caro che giorno dopo giorno perde il contatto con la realtà e le capacità di base è molto duro. Prendersene cura con continuità lo è ancora di più.
In questo senso l’infermiere territoriale può diventare una figura-chiave nella gestione quotidiana. Oltre a occuparsi della cura del paziente, infatti, potrà diventare un punto di riferimento per il caregiver stesso. I malati di Alzehimer, Morbo di Parkinson e altre malattie neurodegenerative vanno assistiti con cura e dedizione, pazienza e professionalità.

Malattie neurodegenerative: Le attività che un infermiere territoriale svolge

  1. Controlla che la terapia venga seguita in modo puntuale;
  2. Esegue eventuali esami del sangue a domicilio;
  3. Aiuta i caregivers a trovare strategie corrette per svolgere le attività di vita quotidiana;
  4. Affronta l’approccio psicologico alla malattia, guidando il paziente;
  5. Incoraggia l’indipendenza del paziente, fin quando ciò sia possibile;
  6. Se il paziente non è più in grado di muoversi, previene il formarsi di piaghe da decubito e da indicazioni a chi se ne prende cura per fare in modo che si segua la stessa strategia;
  7. Affianca il caregiver con le istruzioni su come prendersi cura del paziente.

L’infermiere territoriale, un sostegno per il caregiver

Sappiamo che l’impatto emotivo di una malattia come l’Alzheimer è molto potente anche su tutta la famiglia del paziente. In particolare, chi se ne prende cura deve comprendere la malattia e affrontare il proprio caro, assecondandolo e stimolandolo, in un continuo oscillare tra le due situazioni. Imparare a riconoscere la paura dietro la rabbia, per esempio, è importante per affrontare l’aggressività.
Inoltre, l’infermiere diventa un sostegno per il caregiver stesso, trasformandosi in una valvola di sfogo, un supporto emotivo ed educativo. Le cure domiciliari, che coinvolgono in genere solo la famiglia, sono così gestite da un professionista, situazione che oltre a rassicurare i familiari, rende più efficace la gestione quotidiana. Iniziare un percorso con un infermiere di riferimento in fase iniziale della malattia permette al caregiver di arrivare preparato alle manifestazioni acute della malattia stessa, quali aggressività, agitazione psicomotoria, wandering, deliri e allucinazioni.

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